Educazione alla sessualità

Dalle cellule sessuali alla nascita: embriologia
Dr. Med. Angela Bottani

realizzazione per il web di Irene Lobeck

Introduzione

Prima di fare dell'anatomia degli organi genitali ritengo molto importante fare della embriologia sia perché, avendone delle nozioni, diviene facile rispondere a molte domande degli alunni  1 , sia perché solo conoscendo l'embriologia possiamo dare delle basi scientifiche al nostro lavoro di educazione alla sessualità.

L'embriologia, attraverso lo studio della formazione dei vari apparati o dei vari organi, ci da non solo la conoscenza profonda dell'anatomia e di molta patologia ma soprattutto ci fa intuire cos'è il sesso o meglio ci fa scoprire dove sta il sesso e quale è la sua funzione, per cui abbiamo le basi per togliere i giovani dall'errore di certe informazioni. Potrete consultare molti autori italiani o stranieri e troverete che ben pochi iniziano con l'embriologia - e fra questi pochi è doveroso citare Santori 2 - ma lo fanno solo per spiegare il formarsi degli organi genitali. Non troverete nessuno che spieghi come i cromosomi siano la causa prima della diversità dei sessi, non solo nell'anatomia e quindi nella fisiologia, ma anche nella psicologia 3 .

Gli specialisti studiano, parlano di sesso cromosomico, genetico, cromatinico, gonadico, fenotipico, ormonale, psicologico, anagrafico e persino sociale. Nell'America del Sud si parla anche di "sesso educazionale". Se talvolta può servire questa divisione in tanti comparti, quasi sempre rischia di far dimenticare l'unità del tutto, falsando la visione. Io dico che il sesso è in tutta la persona.  Devo dimostrarlo.

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Strumenti

Come nella precedente lezione cercherò di comunicare le nozioni, che ritengo necessarie darvi per il vostro lavoro, senza l'ausilio di figure le quali, se pure sono aggiunte, sconsiglio nel modo più assoluto di presentare, ad eccezione di alcune, ai ragazzi delle scuole medie inferiori per ovvie ragioni, mentre potranno essere di valido aiuto per gli adulti di qualsiasi ambiente culturale e per i giovani delle scuole superiori, specie dei licei, per renderli coscienti del fatto che "il grumo di sangue" o "la masserella di cellule" di cui si parla non è poi tanto un grumo o una masserella nel giorno in cui si fa la diagnosi di gravidanza  4 . Con i ragazzi e con i giovani mi servo ancora una volta di schizzi alla lavagna e di figure fatte con le mani. Chiedo loro di tenere un quaderno di educazione alla sessualità sul quale ripetono i disegni e scrivono i loro appunti: oltre che servire loro da testo mi diventa particolarmente utile per riprendere le lezioni, specie quando faccio corsi divisi nei tre anni della scuola dell'obbligo.

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Contenuti

Le cellule sessuali sono la cellula uovo nella donna e lo spermatozoo nell'uomo.
Come tutte le cellule del nostro corpo sono formate da due parti principali, il citoplasma e il nucleo, separate fra di loro da una membrana e dall'esterno da un'altra membrana.
Si pensi all'uovo di gallina: è come una cellula, enorme. Se poi noi l'osserviamo troviamo che sotto il guscio, di cui ci occuperemo dopo, c'è una pellicina, la membrana cellulare che contiene l'albume, il citoplasma o come dice la parola il plasma, la parte nutritizia della cellula. 
Dentro l'albume cosa c'è?
Il tuorlo mi rispondono i ragazzi. 
Fra l'albume e il tuorlo c'è ancora qualcosa
Una pellicina dice qualcuno.
Una pellicina che tiene in forma il tuorlo quando rompiamo l'uovo. Questa pellicina è la membrana nucleare. Dentro questa membrana c'è il tuorlo, il nucleo.

Tutte le cellule hanno questi componenti eccetto i globuli rossi circolanti nel sangue che sono particolarmente modificati e non hanno nucleo e le cellule che sfreghiamo via dalla nostra pelle quando ci laviamo perché morte, cioè senza nucleo.
Se i componenti sono gli stessi la forma delle cellule muta secondo la funzione della cellula stessa: avremo così delle cellule fatte ed affiancate come piastrelle del pavimento nei capillari, così da lasciar passare nella intercapedine le sostanze nutritizie o di rifiuto, oppure delle fibre, striate o no, come dei fili che rilassandosi si allungano e contraendosi si accorciano come avviene nei muscoli o ancora avremo delle cellule con alcuni filamenti che sembrano radici e un filo lungo anche diversi decimetri nei quali corre la corrente nervosa, come l'elettricità nei fili della luce.

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La cellula uovo, schemail gamete femminile, ha una forma rotonda ed è molto grande. Insieme alle cellule nervose è una delle più grandi del nostro organismo: un puntino di matita disegnato su un foglio, 200 millesimi di millimetro.

E' fatta di una membrana cellulare (e disegno) con dentro il citoplasma, separato, grazie alla membrana nucleare, dal nucleo. Il citoplasma nella cellula uovo è molto abbondante perché dovrà servire da dispensa alimentare al nuovo essere per un po' di giorni, fino a che non sarà arrivato nell'utero.

Nel nucleo ci sono i ... lunatici, gli abitanti della luna! I cromosomi. Sono in un numero fisso per la specie che per noi è di 22 + 1

Ventitré mi obiettano i ragazzi a scuola.

No, ventidue più uno - e lo scrivo nel nucleo - e poi vedremo perché.

la cellula uovo Attorno alla cellula uovo, per proteggerla - ed è l'unica cellula protetta del nostro corpo - c'è una specie di guscio, una specie di riccio di castagna dagli aculei smussati. Questo guscio, che si chiama corona radiata, è composto da tante piccole altre cellule affiancate e disposte a corona tutt'attorno alla cellula uovo

Poiché la cellula uovo è tanto grossa si muove con fatica: infatti, schizzata fuori dall'ovaia, rotola giù lungo la tuba molto lentamente, trasportata dalla corrente creata prima dalle fimbrie che l'hanno aspirata coi loro movimenti e poi dalla tuba che la fa procedere con le sue contrazioni, come abbiamo visto. Per fare pochi centimetri di strada, dall'ovaio fino all'inizio o alla metà della tuba ci impiega parecchie ore.

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Esaminiamo ora l'altra cellula sessuale, il gamete maschile, lo spermatozoo.

E' una cellula che deve fare un lungo percorso in fretta, senza lasciarsi distrarre da nulla, senza disperdersi nei meandri dell'endometrio o nel labirinto delle tube, condotta nella sua strada da messaggi emessi dalla cellula uovo ai quali risponde; che non ha quasi bisogno di portarsi dietro riserve alimentari mentre porta con sé tanta energia, tanto propellente da percorrere ben 15 cm.

Se pensiamo che lo spermatozoo è una delle più piccole cellule del corpo umano, larga 2 micron e lunga 4, ci rendiamo conto dell'enorme distanza che deve superare. E i ragazzi si mettono a fare conti.

lo spermatozoo: schemaMa in quanto tempo? mi chiedono.

Dipende dall'ambiente che trova, oltre che dalla sua propria velocità. A volte impiega un paio di giorni per arrivare ad incontrare la cellula uovo, a volte bastano anche poche decine di minuti! E i ragazzi si mettono a calcolare una velocità riportandola a misure correnti... 5 .

Molto importante è la salute dello spermatozoo che si esprime con la vivacità e quindi con la velocità e la resistenza.

Per fare questa strada che forma avrà?.

I ragazzi rispondono congiungendo le dita e proiettandole in avanti.

Esatto. Avrà una forma dinamica, una forma adatta a risalire una corrente liquida che scende lungo le vie genitali femminili, una forma quindi idrodinamica.

Ha una coda... Salta come i salmoni... Si muove a serpente... dicono i ragazzi.

Un momento! Ha una testa, la cellula, un collo che funziona da snodo e una coda che raggiunge una lunghezza di 50 micron.

La testa è ovoidale, vista da una parte (e la disegno un po' lontana dalla cellula uovo) mentre vista dall'altra ha una forma schiacciata davanti e allargata dietro (e disegno un secondo spermatozoo di profilo). Contiene come tutte le cellule il nucleo, che però è spostato nella parte posteriore ed è circondato da pochissimo citoplasma. Nella parte anteriore c'è una sostanza dura disposta a cappuccio che ha il compito di perforare la corona radiata e per questo si chiama cappuccio o perforatorio o acrosoma, corpo di punta.

Nel nucleo abbiamo... gli astronauti. Ventidue più uno (e lo scrivo).

Ora c'è sempre un brusio, un fregarsi le mani un darsi gomitate e un protendersi in avanti: i ragazzi hanno capito che conosceranno l'avventura nello spazio a dimensioni microscopiche; le ragazze seguono composte e silenziose.

simulazione di una coda di spermatozoo in movimento
 
Dietro la testa c'è il collo (e disegno) e dietro ancora la coda la quale si muove ad elica - e non a balzi o a serpente - e così spinge avanti la testa (e con la mano, il polso e il braccio simulo il movimento). Qui sotto, un seme di geranio - con la sua coda attorciliata - che spesse volte mostro ai ragazzi.

Il movimento è a trapano, a cavatappi, ed è possibile quindi il procedere solo se incontra una resistenza, i liquidi che scendono dalle vie genitali femminili. Un liquido molto importante, che invito i ragazzi a ricordare, è il muco cervicale.

Prego qualcuno di farmi lo schizzo di un'astronave. Mandano sempre il più bravo in disegno! Naturalmente deve illustrare ciò che disegna e tutti lo seguono, gli suggeriscono.

Quanti sono gli astronauti?... di che cosa si nutrono?... Che posizione hanno?... Dove stanno gli astronauti?... E se capitasse un disastro, un allunaggio brusco? domando e ad ogni risposta faccio il confronto con lo spermatozoo.

Dove sta il propellente?... Cosa avviene sull'astronave quando il serbatoio è vuoto?... E dove finisce il serbatoio?... Come produciamo il propellente per l'astronave? E qual è il rendimento? Naturalmente i ragazzi non sanno rispondere e li invito a chiedere, a cercare.

Il 'carburante' per mandare avanti lo spermatozoo, l'A.T.P. o acido adenosintrifosfato, è prodotto da tanti puntini, i mitocondrila formazione dello spermatozoo, i mitocondri, che si trovano nel collo, e si diffonde fino alla estremità della coda senza disperdersi poiché il filamento caudale è avvolto da una membrana 6 . L' A.T.P. si scinde fino ad acido fosforico, liberando l'energia che conteneva e che serve al movimento: è la materia che si trasforma in energia con un rendimento termodinamico del 98%.

Siamo quasi alla perfezione: la formula di Einstein E = mc2 quasi realizzata. (Ovviamente qui si parla della formula e degli sforzi degli ingegneri.)

Ditemi cos'è più grande l'astronave o lo spermatozoo? Tutti i ragazzi sono conquistati.
Ma come parte l'astronave?... (Qualcuno la disegna sulla torre di lancio.) Qual è la traiettoria?... Quando si mettono in moto i motori?...

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Gli spermatozoi vengono depositati a getti nel fondo della vagina e subito iniziano la corsa con le loro forze, servendosi del muco cervicale, risalgono la strada attraverso il canale cervicale, su su attraverso l'utero... guai se si fermano, guai se tardano se vanno adagio! Devono correre, sentire i messaggi che arrivano dalla cellula uovo: guai se sono distratti, se infilano la tuba sbagliata. Su su fra le pieghe della tuba ad incontrare la cellula uovo.

Quanti si perdono? Sono partiti in un numero altissimo - una cifra media che si aggira sui 200 milioni e anche di più - ma in gran parte, i più deboli i malati i malformati, vengono distrutti in vagina dove c'è un ambiente acido che li attacca; un'altra gran parte si perde nell'utero o infila la tuba sbagliata; un'altra parte si perde nelle pieghe della tuba. Solo pochi, una decina una quindicina, arrivano vicino alla cellula uovo.

Ma chi ha ancora la forza di penetrare la corona radiata?

Il più forte... Il campione... rispondono i ragazzi è la selezione del migliore... e gli altri?

la fecondazione: schemaIl campione avrà ancora la forza di penetrare dentro la cellula uovo (e lo disegno). Questo rende subito impenetrabile i suoi involucri agli altri spermatozoi, che moriranno. Un solo spermatozoo per una sola cellula uovo!

E i gemelli?

Sono due cellule uovo fecondate da due spermatozoi per cui si hanno i gemelli fratelli. Gli altri, quelli che si assomigliano moltissimo e sono dello stesso sesso, li vedremo fra poco.

la fecondazione: fotoDa quando, nel dicembre '73, è stata pubblicata su Tempo Medico la foto che coglieva l'istante della penetrazione dello spermatozoo nella cellula uovo io l'ho mostrata ai ragazzi ed essi restano ammirati e commentano sia la corona radiata sia lo spermatozoo. Qualcuno arriva addirittura a notare che l'acrosoma è fatto ad elica come la punta di un trapano. Ovviamente mi chiedono come si è potuto fotografarlo 7 .

E' l'arrivo del vittorioso al traguardo...

L'allunaggio mi disse una volta una ragazza.

L'allunaggio - da allora le ho rubato il termine - grazie al quale si porta la vita sulla luna... e si discute sui progetti delle città lunari.

Ma dove sta la vita?

Negli astronauti mi rispondono; nessuno dice nei... lunatici.

Nei 22+1 cromosomi dello spermatozoo quando si uniranno ai 22+1 cromosomi della cellula uovo.

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schemaCome sono fatti questi cromosomi? Sono come tanti bastoncini (e ne disegno alcuni alla lavagna dando ad uno di essi la forma di una X e ad un altro la forma di una Y) che contengono la spirale della vita, il D.N.A.il DNA e la complementarità. Qualche ragazzo ne ha sentito parlare, vogliono più notizie, vogliono leggere queste sigle e scrivere anche il nome tutto intero - acido desossiribonucleico -. Spiego loro che la materia è fatta di elementi che disponendosi nello spazio occupano un volume: il sale per esempio, di cui conosciamo il cristallo, è fatto dalla disposizione nello spazio del cloro e del sodio.

Così questo acido con le varie molecole che lo compongono si dispone formando una doppia spirale unita da pioli, come una scala a chiocciola (figura A) 8 .

I vari pezzetti di scala sono i geni (figura B) - e qui esaminiamo la radice "gen" e cerchiamo i vari vocaboli che ne derivano -.

A cosa serviranno allora i geni?

Alla generazione mi rispondono.

E precisamente alla trasmissione dei caratteri ereditari, cioè di quel corredo, di quella dote che ci viene dai nostri genitori, dai nonni e su su fino ai primi uomini 9 .

I geni sono delle informazioni, o se volete degli stampini, dai quali deriva tutto il nostro essere 10. Nei 22 cromosomi del padre e nei 22 della madre sono contenuti tutti i geni, tutte le informazioni che daranno origine al nostro corpo - cromosomi somatici -.

Se abbiamo un naso invece della proboscide sta scritto nei geni, se abbiamo due mani e due piedi invece di quattro zoccoli sta scritto nei geni. Siamo della specie umana perché i nostri antenati ci hanno tramandato i caratteri della specie umana.

Se siamo fatti come i nostri genitori poiché abbiamo ricevuto da loro tutti i caratteri ereditari è giusta una contestazione totale? chiedo ai giovani e li vedo farsi pensierosi.
Se abbiamo i capelli biondi o bruni, gli occhi azzurri o neri ecc., la salute o la predisposizione alle malattie o addirittura le malattie ereditarie (punto che li interessa moltissimo), lo dobbiamo ai nostri antenati. Parliamo di visita prematrimoniale e della raccolta dei dati dell'anamnesi familiare e personale che deve essere fatta molto tempo prima del matrimonio.

Invito i ragazzi non ancora informati a farsi spiegare dall'insegnante di scienze le leggi di Mendel o della ereditarietà, cosa che fanno regolarmente. Io mi limito a dire che Mendel era un monaco del secolo scorso il quale incrociando piselli gialli con piselli verdi scoperse queste leggi11.

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Quando lo spermatozoo è entrato nella cellula uovo, i due nuclei si avvicinano, le membrane nucleari si disferanno e i 22 + 1 cromosomi dello spermatozoo si incontrano con i 22 + 1 cromosomi della cellula uovo che si sono intanto pure liberati: non si avvicinano a casaccio, ma si scelgono prima di unirsi e così ogni cromosoma maschile si avvicinerà a quello femminile che porta gli stessi geni ed entrambi daranno, secondo le leggi di Mendel, il loro contributo a costruire quella determinata parte del nostro corpo.

Non abbiamo la proboscide ma abbiamo un naso che assomiglia un poco a quello di papà un poco a quello di mamma. Cosa è successo?
Pensate a tante piastrine da mosaico, tante piastrine azzurre e tante rosse per esempio. Le mettete accanto, date loro una mescolata e salta fuori una certa figura. I geni del padre si sono mescolati con quelli della madre.
Se ripetiamo il giochetto è possibile che si abbiano due figure assolutamente uguali?...

Così avviene per i fratelli: si assomigliano perché fatti con le stesse piastrine dello stesso colore, ma non sono uguali.
Siamo tutti uomini, e quindi fratelli grazie ai geni provenienti dai nostri progenitori ma nessuno di noi è uguale all'altro. Persino le impronte digitali e il timbro della voce sono diversi.

Tutti fratelli ma ognuno è un essere a sé, irrepetibile, anche se siamo oltre i quattro miliardi e mezzo di individui12. 22 cromosomi + 22 fanno 44: e qui è contenuta tutta l’informazione per il nostro corpo.

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i cromosomi del sessoEsaminiamo ora l'altro cromosoma, il cromosoma del sesso. Nelle cellule uovo ce n'è uno sempre uguale che abbiamo chiamato X. Negli spermatozoi ci può essere un cromosoma simile a quello femminile X oppure uno 'ridotto a metà' Y (e li metto nei gameti). 
Quale spermatozoo abbiamo fatto entrare nella cellula uovo?
Quello con la X... quello con la Y mi rispondono. 
Ammettiamo di aver fatto entrare quello con la Y: si avvicina al cromosoma X della cellula uovo, si appaiano, e insieme forniranno l'informazione per dare un maschio.
Invito i ragazzi a leggere con me il contenuto della nuova cellula, lo zigote: 44 cromosomi somatici che daranno quindi un essere della specie umana, coi cromosomi X e Y cioè maschio. Questo essere è un uomo.
Se invece entra lo spermatozoo portatore di X, avremo un essere della specie umana (44) più XX cioè femmina, quindi donna.

L'aver tenuto separati i cromosomi somatici da quelli sessuali non solo mi permette di dire ai ragazzi che ogni uomo è mio fratello ma anche che abbiamo qualcosa in comune con gli altri esseri sessuati: i cromosomi del sesso.
L'uomo è il signore e quindi al servizio - e non il padrone! - di ciò che esiste dico sempre loroil miracolo della vita e mi raccontano dei loro animali.
Ogni tanto c'è qualcuno che, avendo letto o sentito qualcosa sulla sensibilità delle piante, mi permette di parlare alla scolaresca delle esperienze fatte da Bachster sulla loro capacità di recepire il pensiero dell'uomo e di reagire di conseguenza con onde che sono state captate e registrate da apparecchiature molto sensibili13. A volte si continua parlando degli esperimenti in laboratorio e degli interventi dell'uomo sulla natura: si parla del mulo, del mandarancio e del castrato (che il popolo chiama "sanato").
L'uomo in questo caso non si è comportato da signore ma da padrone perché ha prodotto per il suo servizio degli esseri incapaci di trasmettere la vita.

lo zigote
Quando incomincia la vita?
Quando i cromosomi si sono uniti... mi rispondono. 
Si lasci stare nel suo ambiente naturale la nuova cellula, lo zigote, formata dalle due cellule genitrici: ci pensa lei da sola a diventare un bel bambino.

E come comincia la vita, sessuata o no?
Sessuata mi rispondono.
O uomo o donna.
Ma allora io ho letto di un uomo che non era un uomo e ha fatto l'operazione...
Ci arriveremo. Ricordo che l'educazione sessuale è educazione ad aspettare.

Esaminiamo una cosa molto importante: parliamo del diritto. La legge dice che un bambino ha vita se ha compiuto un primo atto autonomo. Poiché il primo atto che il bambino compie quando viene alla luce è il respiro diciamo che il bambino ha vita quando ha respirato. Allora come la mettiamo con l'inizio della vita?

E' esatto: quando i cromosomi si sono appaiati, si dispongono su dei meridiani fatti da un fuso, che nel frattempo si è formato nella cellula, portandosi all'equatore. Poi i cromosomi si dividono per il lungo e formano così due gruppi uguali che si allontanano l'uno dall'altro portandosi verso i poli della cellula, dove verranno circondati da una nuova membrana nucleare e così dallo zigote iniziale si avranno due cellule figlie uguali fra di loro nel corredo ereditario.

Tutto questo lavoro è stato fatto autonomamente, senza l'aiuto di nessuno, dalla cellula fecondata, che ha talmente tanta vita da trasformarsi in altre cellule.

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La morula, i blastomeri e i gemelli.

Due cellule si divideranno e diverranno quattro, poi otto, sedici, trentadue, sessantaquattro, ecc. 14a, disponendosi a mora di siepe, morula: ogni piccolo "acino della mora", blastomero, è una cellula che ha ricevuto come le prime due il suo corredo cromosomico. Quindi ogni cellula è "marcata di specie umana e - nel nostro caso - di sesso maschile" e disegno la morula mettendo nelle cellule il numero dei cromosomi e il sesso.

Se ai primi stadi della divisione un blastomero, una cellula, si stacca dal gruppo e cresce per conto suo avremo lo sviluppo di due gemelli identici perché provengono dallo stesso zigote: sono dello stesso sesso si assomigliano moltissimo e hanno le stesse impronte digitali. Chiameremo questi gemelli monoovulari o meglio monozigoti. I ragazzi riferiscono i casi di parti plurigemini di cui sono venuti a conoscenza e chiedono la modalità della loro formazione, se la gemellarità è ereditaria e a volte ne domandano anche la frequenza14b.

Gravidanze gemellari 

I gemelli monozigotici sono molto studiati in genetica poiché, avendo lo stesso corredo ereditario, se crescono in ambienti diversi si prestano molto per esaminare l'azione dei fattori esterni sulla costituzione genetica.

I genitori che li vestono nella stessa maniera, li mandano nella stessa classe e magari nello stesso banco di scuola non so se agiscono nel miglior modo: secondo me sarebbe meglio tenerli il più possibile staccati al fine di dar loro, per quanto è possibile, una individualità.

Ho sentito che si ammalano insieme e che muoiono nello stesso giorno.

E' vero che avendo lo stesso corredo cromosomico hanno la stessa sensibilità alle malattie per cui frequentemente si ammalano, almeno nei primi anni, nello stesso periodo e persino negli stessi giorni della stessa forma, anche se tenuti lontani. Per la morte intervengono tanti fattori anche psicologici, ambientali e accidentali che non mi sentirei di affermarlo.

A volte capita di incontrare nella stessa classe dei gemelli: se sono di sesso diverso i ragazzi subito parlano di biovulari ma se hanno lo stesso sesso mi chiedono una risposta. Faccio alzare in piedi gli alunni 'da studiare' e se sono diversi la risposta è ovvia, così come è ovvia se si assomigliano moltissimo.
Guardando la loro corporatura dico: tu sei il primo nato.
Ma come ha fatto a indovinarlo?
Sei il più piccolo, più minuto poiché nell'utero tu stavi più in basso... Sei uscito prima, quindi hai fatto lo sforzo di aprire la via che il tuo gemello ha trovato già fatta ed è quindi giusto che tu sia il primogenito.

un esempio: foto di un'aranciaE i gemelli siamesi?

Sono due gemelli che durante lo sviluppo restano attaccati in qualche parte del corpo.

Qui le domande abbondano: vogliono conoscere le possibilità operatorie, chiedono dei mostri, del Cottolengo, perché nascono così.
Sembra incredibile ma la teratologia li interessa ed io piuttosto li distraggo dando loro notizie storiche 15. Comunque rispondo brevemente e solo alle loro domande: se la parte con la quale i gemelli sono uniti è separabile allora si fa l'intervento. Qualche anno fa a Torino sono state separate due bambine che ovviamente il chirurgo ha seguito molto anche sotto l'aspetto psicologico (stupore dei ragazzi!). I mostri non sono esseri mezzo uomo e mezzo animale ma gemelli incompleti, siamesi non separabili oppure uomini che, per arresto di sviluppo, presentano anomalie anatomiche che non permettono loro di circolare liberamente perché... saremmo i primi noi a guardarli e magari a deriderli facendoli soffrire, per cui sono accolti in ambienti particolari come il Cottolengo, il quale ospita abitualmente dei minorati, specialmente psichici, oltre ai vecchietti rimasti soli16. Non sappiamo, dico ai ragazzi, perché nascano dei gemelli uniti: si presume che, come avviene per qualsiasi arresto di sviluppo, un evento patogenetico — virus irradiazioni sostanze tossiche farmaci — determini il tutto irreversibilmente. Comunque sono molto rari. Per capire dobbiamo continuare nello sviluppo del bambino. (Il filo conduttore per me è sempre lo schizzo alla lavagna.)

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la morula e la blastocisti La nostra morula rotola giù lentamente lungo la tuba per impiantarsi nell'utero ed intanto fra le cellule periferiche e la massa centrale si forma una cavità che si riempie di liquido, dando una immagine di anello a castone, blastocisti.

Lo strato cellulare periferico, il trofoblasto, serve per il nutrimento della massa interna, o nodulo embrionario, e per l'impianto nell'utero.

La massa centrale, le cellule del nodulo embrionario, aumentano di numero con la moltiplicazione ma ora, invece di crescere come una palla, si dispongono come dei fogli - foglietti embrionali - che dal dietro si portano in avanti fino a formare dei tubi uno dentro l'altro: prima un foglietto esterno che si chiama epiblasto, poi uno interno o endoderma e quindi uno di mezzo o mesoblasto.

 
 
Disegno alla lavagna uno schizzo (che gli embriologi giustamente definirebbero semplicistico!) con i tre tubi fatti da tante cellule, sempre contenenti il corredo cromosomico.

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