Educazione alla sessualità
Dalle cellule sessuali alla nascita: embriologia
III parte
Dal mesoblasto origina anche l'apparato urogenitale
In embrioni di mm. 2,5 (!) incomincia a sostituirsi al
primitivo rene non funzionante il mesonefro, che ha già gli elementi renali
tipici, i corpuscoli del Malpighi, formati dalla capsula del Bowmann (fatta a
scodella) e dal glomerulo arterioso (nella figura si vede la ricostruzione
dell'apparato urogenitale di un embrione di circa un mese). Dall'inizio del
secondo mese nell'uomo il mesonefro si trasformerà nel rene definitivo.
Sotto e medialmente alla zona renale si vede nella figura la cresta genitale dalla quale derivano le gonadi, le ghiandole sessuali.
Già nella cresta genitale migrano
le cellule germinali primordiali o gonociti: in embrioni umani di 4 millimetri
questa migrazione non è ancora terminata.
Da dove vengono i gonociti?
La linea di discendenza germinale si può rintracciare
in certi embrioni non umani fin dalle prime moltiplicazioni cellulari, quando lo
zigote si è diviso in due o quattro blastomeri e si ritiene che anche nell’uomo
sia precocemente separata dalla linea somatica. Questa separazione delle
cellule germinali dalle somatiche, che si realizza fin dalle prime ore di vita
del nuovo essere, ci rende un po’ più chiaro il discorso che gli anatomici
fanno della immortalità delle cellule sessuali.
In molti vertebrati e anche nell’uomo si è dimostrato che le cellule germinali maschili o femminili provengono dall’endoderma e
migrano - attraverso il mesentere - nell’abbozzo della gonade sulla quale esercitano un’azione stimolante.
Le gonadi, che dapprima si presentano in uno stadio di
cosiddetta indifferenza sessuale, si diversificano in modo che si possono
riconoscere i testicoli, in cui si sviluppa soprattutto la parte midollare,
quando l’embrione ha raggiunto i 13 mm., mentre le ovaie nelle quali si
sviluppa la parte corticale si riconosceranno più tardi, a 18-20 mm.
Queste precisazioni embriologiche sono molto importanti per
dimostrare ai giovani che certe teorie di cosiddetti scienziati per i quali l’uomo
deriverebbe dalla donna o la donna sarebbe un uomo mancato, sono frutto di
ignoranza e di confusione del formale con l’essenziale.
Le vie vettrici delle gonadi si presentano anche loro
inizialmente con uno stadio di cosiddetta indifferenza sessuale in quanto si
hanno entrambi i condotti che in un secondo tempo, anche per l’influenza degli
ormoni elaborati dalle gonadi, diverranno dotti deferenti o tube, atrofizzandosi
le parti non utili;
mentre il tratto terminale nell’uomo rimarrà come otricolo prostatico, organo
rudimentale, nella donna - e con un lungo lavoro di costruzione - si svilupperà
nell’utero e nella vagina.
I rotocalchi parlano di ermafroditismo, ancora una volta con superficialità ma i ragazzi restano colpiti.
Si dovrebbe avere coesistenza nel medesimo soggetto di
un apparato genitale maschile e di un apparato femminile. In realtà ciò non è
mai stato osservato
scrive c. m. cattabeni22. Si conserva tuttavia il termine per
quei casi (rarissimi) nei quali in uno stesso soggetto sono presenti gonadi dell’uno
e dell’altro sesso, separate o fuse insieme (ovotestis). Sono questi gli
ermafroditi veri per distinguerli dagli pseudoermafroditi. L’estrema rarità
del caso, il suo quasi impossibile accertamento in vivo gli tolgono assai di
importanza medicolegale pratica
.
Ma come è possibile lo pseudoermafroditismo? Mentre all’interno si sviluppano le ghiandole sessuali, i testicoli e le ovaie con tutti gli organi inerenti la riproduzione,
all’esterno gli organi copulatori si abbozzano già nel primo mese e lentamente evolvono. Ancora verso i due mesi e mezzo se noi guardiamo un feto non possiamo dall’esterno stabilire il sesso perché si vedono due collinette, i toruli genitali, con dentro due pieghe separate da un solco e un bitorzolo in mezzo e in alto, il tubercolo genitale - mi servo in genere delle mani per simulare i toruli, a volte faccio uno schizzo alla lavagna -.
Se è una donna non ci sono molte trasformazioni: le collinette diventano i grandi labbri e le pieghe i piccoli labbri, il bitorzolo
diventa il clitoride, mentre il solco si apre un poco e diventa il vestibolo della vagina - le mani, che avevo unite imitando due colline, le stacco
nel mezzo -.
Nell’uomo - e con un lungo lavoro di costruzione - il bitorzolo si sviluppa considerevolmente e col contributo delle pieghe genitali si trasforma
nel pene mentre i due toruli si avvicinano, si uniscono in mezzo e diventano il sacco o borsa scrotale o scroto, dove scenderanno i testicoli23.
I genitali esterni, per un arresto dello sviluppo dovuto a varie cause, come per qualsiasi altra malformazione già esaminata, possono in certo qual modo mascherare il vero sesso presentando alla nascita una conformazione che ricorda quella del sesso opposto (sono i casi in cui si potrà parlare di intervento).
I giornalisti, dico ai ragazzi, scrivono un articolone sul cambiamento di sesso ma difficilmente dicono che si tratta di malformazioni per cui si è fatto l'intervento, come lo si fa per esempio per una gola di lupo o per un cuore rimasto fetale (il danno che si fa scrivendo in modo superficiale non è irrilevante se vi sono ragazzi che vanno preoccupati dal medico dopo aver letto l'articolo).
In genere si tratta di pseudoermafroditismo mascolino esterno, cioè di soggetti maschi (portatori di testicoli più o meno ritenuti) che presentano divisa verticalmente la borsa scrotale, le due metà della quale, non saldate, ricordano i grandi labbri del pudendo muliebre; fra di esse esiste di regola una depressione disposta sagittalmente, in fondo alla quale si ha il meato uretrale (ipospadia); il pene è ipotrofico e somiglia ad un clitoride ipertrofico. Gli altri caratteri secondari possono essere, anzi spesso sono, consensuali al vero sesso.
In genere questi soggetti sono ritenuti femmine al momento della nascita per troppo sommario esame di chi assiste al parto e come tali
registrati. All'epoca della pubertà l'anomalia è rivelata dai fenomeni somatofunzionali di tale periodo (voce maschile, tricogenesi, ecc.) o dalla
mancanza di quelli del sesso (non comparsa delle mestruazioni, ecc.).
Nemmeno le tendenze sessuali di questi soggetti sono sempre nette, anzi talora sono addirittura invertite.
Non è raro il caso che essi pratichino il commercio sessuale indifferentemente con soggetti dell'uno e dell'altro sesso,
agendo rispettivamente in modo attivo e passivo. Ciò ha rafforzato la credenza volgare nell'esistenza dell'ermafroditismo vero perfetto
24.
Se ho insistito su questi particolari è perché ritengo necessario informare gli educatori, in quanto i giovani faranno varie domande specie perché spesso sono informati delle atlete che alle Olimpiadi si sono ritirate per non subire la visita, dopo l'episodio avvenuto a Tokyo dove un'atleta, per la prestazione eccessiva, fu esaminata e trovata di sesso maschile per cui squalificata.
Verso il settimo mese i testicoli, che erano posti nell'addome alla stessa altezza delle ovaie, si abbassano e infilano il canale
inguinale scendendo nello scroto.
Conclusioni
Le cellule sessuali unendosi hanno la facoltà di dare
origine ad un nuovo organismo mentre le cellule somatiche, mortali, possono solo
dividendosi dare origine ad altre se stesse così da rinnovare in continuazione
le varie parti del corpo (ad eccezione delle cellule nervose che non si
riproducono per cui sono da noi chiamate perenni):
La linea germinale
si continua direttamente, di generazione in generazione, come una linea
potenzialmente immortale, su cui si edificano i somi
, scrive
Montalenti.
Esaminando tutto questo dobbiamo dire che noi esistiamo perché c'è il sesso. Quindi nel sesso c'è la vita.
Insegno queste cose dal 1954 e da allora insisto specialmente
sulla diversa 'marcatura' sessuale delle cellule del cervello per
trarne una base scientifica, non influenzabile dall'epoca, dall'ambiente o dalla
cultura, di pari dignità dell'uomo e della donna. Finalmente si sono fatti
degli studi che, per quanto agli inizi, danno delle dimostrazioniP.S..