Educazione alla sessualità

Gravidanza e parto fisiologico
II parte

gli estrogeniMa come fa l'utero a sapere che... ?
L'ovaio emette degli ormoni, gli estrogeni, che passando nel sangue raggiungono l'utero come un telegramma, più telegrammi ogni giorno che dicono l'ovocellula sta maturando: preparati perché un bambino potrebbe arrivare. E l'utero si prepara e aspetta. Importanti modificazioni avvengono anche a livello del collo dell'utero che all'avvicinarsi della deiscenza del follicolo si apre per permettere la risalita degli spermatozoi10.

il progesterone  
Poi l'utero riceve, sempre dall'ovaia - dal corpo luteo, che si è organizzato subito dopo la deiscenza del follicolo -, un secondo tipo di messaggi, il progesterone, che annuncia l'ovocellula è uscita dall'ovaio, tieni ben pronta la tua culla, falla sempre più morbida perché arriva il bambino ovviamente se è stato concepito.

l'HCG e il test di gravidanza 
Quando il bambino arriva manda anche lui dei telegrammi sono arrivato e cresco bene (ormone coriale o della gravidanza, HCG11) e l'ovaio continua a dare ordini all'utero per un po' di settimane tieni sempre ben morbido il tuo lettino.
Quando dopo tre quattro mesi la placenta si sarà così sviluppata nell'utero da provvedere ormai da sola al nutrimento e alla protezione del feto, il progesterone proveniente dall'ovaia non servirà più.

il silenzio ormonale e la mestruazione
Ma se il bambino non arriva l'ovaia smetterà di telegrafare tieni il lettino morbido e farà silenzio. 
 
L'utero allora disfa il lettino.
 
Poco dopo l'ovaia ricomincia coi suoi telegrammi e tutto questo lavoro meraviglioso riprende. Ogni mese, dal menarca, cioè dalla prima mestruazione, fino alla menopausa, cioè fino alla cessazione della vita feconda della donna che si evidenzia con la scomparsa del mestruo e che si ha verso i cinquanta anni.

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Spesso si incontrano ragazzi che soffrono per gelosie tra fratelli. Se si possono riutilizzare prestare condividere indumenti giochi cameretta e lettino, se si possono purtroppo far confronti, se si possono avere dubbi circa l'affetto dei genitori a causa della mancanza di dialogo, sappiano i ragazzi che 'quella culla' è stata proprio unica ed irrepetibile.

E qualora la ragazza provi un senso di inadeguatezza inferiorità o disagio a causa della mestruazione, prenda consapevolezza della dignità che rappresenta il ciclo nella donna per tutta la specie umana e per ciascuna persona, ciclo che - a differenza degli animali12- ogni volta disfa ed espelle con la mestruazione 'quella culla' costruita appositamente e rimasta inutilizzata.

L'approfondire le conoscenze relative al ciclo femminile permette anche di notare il rapporto che si instaura tra madre e figlio a livello somatico (corporeo), per porsi domande più consapevoli sul rapporto che si viene instaurando ai livelli affettivo intellettivo e sociale.

Se abbiamo visto come la donna prepara ogni mese una culla apposita, già fin da ora possiamo renderci conto che il nuovo essere che ha in sè tutte informazioni riguardanti le sue caratteristiche fisiche e le modalità per svilupparle, come vedremo meglio, è in grado di: - cambiare se stesso autonomamente (differenziando le sue cellule nella loro specificità oltre che nelle loro funzioni); - costruire il suo proprio e personale ambiente (già fin da subito inizia a costruire il sacco amniotico con il liquido amniotico); -  preparare se stesso a impiantarsi nell'utero per poter iniziare a ricevere le sostanze di cui ha bisogno per crescere (iniziando così anche a costruire la sua parte di placenta); e infine di - cambiare l'ambiente esterno a sè emettendo l'HCG (la madre, che non avrà le mestruazioni; la coppia, che inizia a porsi come famiglia nei confronti sia di se stessa che della società). 
E solo ora, solo dopo che il nuovo essere ha già fatto tutto ciò, per la donna per la coppia per la società ha inizio "la gravidanza".

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Il bambino arrivatoil sacco amniotico e la placenta si è annidato e lo disegno mentre aumenta di volume, sempre contenuto in un sacco. Man mano che il bambino aumenta, il sacco cresce13e fra il bambino e il sacco si interpone un liquido opalescente, il liquido amniotico. Dentro questo liquido il bambino resta al caldo (40° C!) si muove ed è protetto dai germi che non possono passare attraverso il sacco14, dai colpi perché il bambino si comporta come una palla in una vaschetta e dai rumori.

II bambino quando avrà alcuni mesi - dico ai ragazzi - udrà un rumore dentro l'utero, il battere delle arterie della madre: le iliache e l'aorta. Tuc, tuc. Poi udrà anche il cuore tu-tuc, tu-tuc. Per questo quando la mamma vi ha detto che siete stati vicino al suo cuore vi ha detto la verità, anche se non ha spiegato tutto poiché non sapeva i termini tecnici. Per questo quando il neonato piange e lo si prende in braccio si acquieta: quasi sempre la mamma o il papà istintivamente lo mettono col capo alla sinistra contro il cuore e il piccolo risente quel ritmo che lo ha accompagnato per alcuni mesi durante il suo sviluppo15.

Udrà certo i rumori forti, che lo disturbano. Così come lo disturberà la luce diretta troppo forte soprattutto negli ultimi mesi quando la pelle della mamma si assottiglia.

Udrà certo sempre la voce della mamma, dei fratelli, magari anche un po' chiassosi, e del papà... ecco perché è così importante per il bimbo che il papà parli con la mamma standole vicino, così imparerà a conoscere non solo la mamma ma anche il papà attraverso la sua voce: e — nato — riconoscerà più facilmente non solo la voce della mamma ma anche quella del papà!

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Ma come fa a respirare dentro il liquido amniotico?
E come fa a nutrirsi?

la placentaAttraverso la placenta e il cordone ombelicale. Là dove il bambino si era attaccato avvengono delle trasformazioni: si forma una specie di focaccia tutta piena di vasi e laghi sanguigni dai quali il bambino trae sia il suo nutrimento che l’ossigeno. La placenta può quasi essere paragonata alle radici di una pianta e il bambito alla chioma della pianta stessa, immersa nell’acqua. Il tronco è il cordone ombelicale nel quale passano tutte le sostanze, per salire e scendere.

Il sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritizie viene pescato nei laghi della placenta dai vasi fetali che riunendosi formano la vena(!) ombelicale che porterà al bambino il sangue arterioso. In questo pescaggio avviene però un lavoro di cernita, di filtrazione e anche di elaborazione delle sostanze contenute nel sangue materno per cui la placenta diventa un filtro attraverso il quale passano le sostanze di cui abbisogna il bambino. Purtroppo passano anche la nicotina, l'alcool, le medicine, i tossici contenuti negli alimenti avariati ed anche alcuni germi, come quelli della rosolia e della lue, che danneggiano il bambino.

la circolazione fetaleLa vena ombelicale, entrata nel feto, sale attraverso il fegato al quale dà rami e si continua in un condotto - dotto venoso di Aranzio - che s’unirà alla vena cava ascendente. Il sangue arterioso arriverà alla parte destra del cuore e attraverso una apertura con una valvola - foro di Botallo - che esiste nel feto fra l'atrio di destra e quello di sinistra, passerà direttamente nel cuore a sinistra e quindi, attraverso l'aorta, a tutto il corpo.
Parte del sangue arterioso scenderà dall'atrio nel ventricolo di destra per salire nell'arteria polmonare ma, grazie ad un dotto - di Botallo - che mette in comunicazione questa arteria con l'arco dell'aorta, salterà la circolazione polmonare e unendosi al sangue proveniente dal cuore di sinistra andrà a tutto l'organismo.
Con l'emoglobina contenuta nei globuli rossi viene portato l'ossigeno e con il plasma le sostanze nutritizie, che man mano saranno ceduti alle varie parti del corpo. Queste produrranno anidride carbonica e sostanze di rifiuto, che raccolte dai vasi sanguigni verranno portate alla placenta attraverso due arterie16.

Alla nascita il bambino con il suo grido inspirerà aria dall'esterno nei polmoni i quali, gonfiandosi, aspireranno il sangue dall'arteria polmonare, l'ossigeneranno e lo spingeranno attraverso le vene polmonari nell'orecchietta o atrio sinistro. Qui la pressione del sangue, diventata maggiore, mantiene chiusa la valvola del foro di Botallo così che nel giro di alcuni giorni si cicatrizza, mentre il dotto di Botallo non servendo più si oblitera17, come si oblitera la vena ombelicale e il dotto venoso di Aranzio che diventeranno un cordoncino.

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