L'annidamento. Il "nuovo essere in divenire" si sviluppa in modo particolare: immaginiamo una pallina fatta come un anello con il castone rovesciato verso l'interno. Le sue cellule della massa cellulare interna - l'embrioblasta (il nostro "castone") - svilupperanno l'embrione. Quelle della massa cellulare periferica tutt'intorno - il trofoblasto (il nostro "anello") - svilupperanno il corion. Il corion da una parte si specializza - corion frondoso - formando dei villi per potersi prima annidare e poi costruire la placenta; mentre tutto il resto intorno - corion liscio - diventerà il sacco amniotico. Fra il trofoblasto e il corion (come fra il nostro "anello" e il "castone") restano delle cavità: la cavità corionica e la cavità amniotica. In altre parole, l'embrione costruisce da sè il suo proprio intimo e personale ambiente. Mentre si annida nell'endometrio e proprio lì dove il nuovo essere si annida, l'endometrio crescerà formando tutt'intorno a lui uno strato - decidua capsulare - e accogliendolo; strato che diverrà la parte esterna del sacco amniotico. Pensiamo a un normale adolescente e a tutti i suoi grandi dubbi, al senso di incapacità personale, magari ben mascherato, nonché al dubbio di non essere mai stato accettato. Ma se è nato significa: che c'è, che è stato capace e che ce l'ha fatta a costruire e a cambiare se stesso, nonché a preparare il suo proprio intimo e personale ambiente; che è stato capace, come vedremo poi, di cambiare il mondo esterno a sè; e che è stato accolto.